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Sapete da dove viene il tè che bevete?

Sapete da dove viene il tè che bevete?

Ogni giorno in media, vengono consumate più di 27 milioni di tazze di tè nel mondo, la bevanda più consumata in tutto il pianeta, dopo l’acqua. Dentro ogni tazza c’è una lunga storia da raccontare, una storia che parla di viaggi, di persone, di territori, di natura, di culture, società e usanze molto diverse tra loro. Quella tazza di tè, vi siete mai chiesti da dove provenisse? Da dove viene il tè? Chi lo produce? Chi lo consuma? Sapreste rispondere a queste domande?

 Sapete da dove viene il tè che bevete?

L’origine del tè

L’origine del tè viene fatta risalire alla Cina, dalla quale si hanno dei racconti mitologici ma anche le prime fonti scritte che parlano della bevanda. Una delle leggende più famose sul tè è infatti quella che ruota attorno all’imperatore cinese Shen Nung, considerato il padre fondatore dell’agricoltura e della medicina cinesi. Un personaggio eroico che visse presumibilmente tra i 4000 e i 5000 anni fa e che si racconta abbia scoperto per primo il tè bevendo un infuso di acqua e foglie di tè accidentalmente cadute durante la preparazione.

I paesi produttori

Il recente rapporto FAO sul mercato globale del tè mostra come la Cina sia il maggiore produttore di tè al mondo con 2,44 milioni di tonnellate nel 2016, subito seguito dall’India con 1,27 milioni di tonnellate nello stesso anno considerato. Insieme a questi due paesi, Sri Lanka, Indonesia e Kenya compongono il gruppo dei maggiori produttori di tè al mondo. Stando a una ricerca, questi cinque paesi producono il 77% ed esportano l’80% del tè a livello mondiale. Altri paesi produttori sono Malawi, Ruanda, Uganda, Tanzania in Africa e, ancora, Brasile ed Argentina in Sud America, Giappone, Iran e Turchia, fino ad arrivare a Russia e Georgia.

 Sapete da dove viene il tè che bevete?

I paesi consumatori

In cima alla classifica troviamo ancora una volta i cinesi con 2,1 milioni di tonnellate di tè consumato in un anno. Seguono India, Turchia, Russia, Stati Uniti, Pakistan, Giappone e Regno Unito. L’Italia non compare nemmeno tra i 15 primi paesi consumatori di tè caldo nel mondo. Non a caso la cultura della bevanda in Italia è ancora profondamente sconosciuta.

Perché?

Ma veniamo alla domanda più importante. Perché?

Perché consumare tè tutti i giorni? Perché ad oggi si conteggia che vengano bevute 10 miliardi di tazze di tè in un solo anno? Perché il tè è elemento così insostituibile nella vita di tante persone nel mondo?

Le risposte potrebbero essere molte. Noi proviamo a dare la nostra. Prima di tutto perché il tè fa bene allo spirito e al corpo. Scelto con grande cura, secondo le proprie necessità fisiche, consumato nei giusti tempi e nelle corrette modalità, il tè fornisce molti tipi di benefici per il corpo. Il tè sa ristorare, dissetare, energizzare, rilassare, drenare, lenire, il tè può e sa fare tutto questo.

In secondo luogo, il tè è una carezza per lo spirito, è un momento di riflessione, una dedica profonda di tempo in un momento storico in cui il tempo è uno dei nostri lussi più grandi. Il tè sa mettere insieme le persone, intorno a un tavolo, davanti a un camino, con una chiacchiera.

Ma soprattutto: il tè sa unire le persone da un capo all’altro del mondo. Ad ogni sorso assaporiamo la cultura e la competenza, spesso millenaria, di paesi lontanissimi da noi, di cui sappiamo poco o nulla, di persone che conoscono bene quelle piante, le curano una ad una, le nutrono con il tempo e permettono che noi le rendiamo parte delle nostre giornate.

Babingtons

Quest’anno Babingtons festeggia e celebra 125 anni di vita e di storia, di amore per il tè, di amore per questa cultura sconfinata. Potete immaginare quante tazze di tè abbiamo servito nella nostra storia? Quante tazze di tè in 125 anni? Dal 1893 selezioniamo con grande cura le materie che scegliamo soprattutto da Cina, India e Sri Lanka e che misceliamo per la creazione dei nostri tè. Un processo lungo e complesso che cerca di riassumere in un tè sia la nostra storia che la storia di coloro che nutrono la materia prima del tè per noi.

Lo facciamo perché anche noi vogliamo essere parte di questo lungo viaggio.

E voi?